L’E-Racing può influenzare il futuro del Motorsport? Tutto il Motorsport potrà trarre benefici dagli E racing? Questi sport digitali possono essere una palestra per i professionisti del Motorsport del futuro?
“Il futuro dell’automobilismo? Tradizione, Formula E, Gare digitali”
A dirlo non è un nerd qualunque o qualche manager con interessi nelle gare digitali, ma Olivier Volery, responsabile sponsorship di Tag Heuer, marchio piuttosto influente quando si parla di ruote e motori.
All’inizio c’erano Lando Norris e Max Verstappen. Poi piloti del calibro di Charles Leclerc, George Russell e Alexander Albon sono stati coinvolti, fino ad arrivare al quattro volte campione del mondo di Formula 1 Sebastian Vettel. Proprio Vettel ha fatto il suo debutto in quello che è stato il round di apertura della stagione All Star Series, gareggiando insieme ad un altro ex campione del mondo di F1: Jenson Button. Una vera e propria consacrazione per l’E Racing come naturale complemento delle gare sui tracciati d’asfalto.
Se il Motorsport vuole attrarre le generazioni più vicine a Twitch, che ai nastri d’asfalto, gaming e sim racing sono la soluzione. Nell’articolo sul valore del Motorsport avevamo visto come i Millennials vogliono essere coinvolti, essere parte attiva e non meri spettatori. Proprio campionati come la Formula E hanno avuto la capacità di avvicinare le nuove generazioni a questi sport, un’ulteriore spinta potrebbe essere determinata da un mix perfetto tra reale e virtuale.
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Ci vorrà ancora parecchio tempo prima di vedere un pilota eRacing seduto dietro al volante di una F1, anche se l’emergenza sanitaria, che ci ha obbligati a casa, ha accelerato un processo già in atto da tempo. E qualcosa evidentemente si sta muovendo anche ai piani alti della F1, che si ritrova costretta a considerare la controparte virtuale sempre più seriamente.
Difficilmente l’olandese Jarno Opmeer, vincitore del campionato F1 Esports Pro Series 2020, diventerà il Lewis Hamilton del futuro. Perché quel senso di velocità e la capacità di far fronte alla minaccia di un pericolo sempre presente è qualcosa che sarebbe difficile da sviluppare immediatamente per un E-Racer se dovesse salire in una macchina reale. Quel senso di velocità e come ci si sente a pilotare un’auto, il tuo corpo lo impara. Affinamenti sensoriali che vengono costruiti nel tempo.
Aziende come Polyphony a cui si devono la serie Gran Turismo e il suo campionato, o Codemaster, sviluppatrice di F1 game ufficiale, stanno investendo risorse sempre più importanti nell’evoluzione di questi giochi, creando collaborazioni con i piloti per rendere il grip vettura e i riferimenti pista più fedeli possibile alla realtà. Ma le attenzioni non sono rivolte solo al “pilota” ma anche ad altre figure, come quella del Team Principal.
Essere Team Principal in F1 Game consentirà di scegliere la propria livrea, la fornitura motore, l’ingaggio della seconda guida, permetterà di lavorare sull’aerodinamica e di sviluppare la vettura facendo quadrare prestazione e bilanci della scuderia. Anche aspetti come la relazione con i media o le partnership commerciali saranno parte integrante del gameplay, per esempio determinando il morale dei piloti e dei meccanici.
La strategia di gara e l’analisi dei dati sono praticamente identiche. In termini di analisi dei dati, i parallelismi tra le gare di simulazione e il vero sport motoristico sono altrettanto sorprendenti. Questi dati sono identici alla realtà. E’ possibile anche usare lo stesso programma per l’analisi dei dati. Tutto ciò offre delle opportunità impensabili solo fino a qualche anno fa.
Photo by YIFEI CHEN on Unsplash
Un esempio di questa commistione è stato Norris, che ha recentemente chiamato uno dei suoi fidati ex ingegneri McLaren per assisterlo nella gara virtuale IndyCar, mentre Kenny Handkammer – ingegnere di F1 di successo, che ha aiutato Michael Schumacher e Vettel in 13 campionati mondiali combinati – sta portando la sua esperienza negli eSport.
Handkammer è ora CEO di Fast Track, che ospita campionati di eSport ed eventi di corse dal vivo, e crede che le corse simulate forniscano la piattaforma ideale sia per sviluppare potenziali piloti di talento, sia per attingere a una nuova generazione di fan degli sport motoristici, che hanno iniziato a disinteressarsi della F1 in anni recenti.
“Si tratta di impegno con la nuova generazione”, ha detto Handkammer a BBC Sport. “Sappiamo che i millennial si sono recentemente disinteressati alla F1, quindi questa è un’opportunità per riportare indietro quel pubblico”.
“Vogliamo anche rendere più realizzabile per alcune persone intraprendere una carriera negli sport motoristici o nelle gare virtuali, perché entrambi sono percorsi di carriera finanziariamente gratificanti, ma non tutti hanno i fondi per iniziare con il kart e continuare su quel percorso nella realtà”.
“Le gare virtuali sono economiche e anche molto più accessibili, puoi gareggiare ed esercitarti in qualsiasi momento, mentre con i kart ci sono limiti operativi e il tempo limitato per poter gareggiare”.
La conoscenza, l’esperienza e la pressione che si acquisiscono sui campi di gara non sono sostituibili con la simulazione virtuale, anche se può divenire strumento di allenamento. Uno strumento che perfezionato può diventare fucina di nuove figure di interfacciamento tra le competizioni reali e quelle virtuali.
Dal 2017, la McLaren ha corso la competizione per giocatori più veloci al mondo. Il vincitore inaugurale, Rudy van Buren, è diventato un pilota simulatore ufficiale per il team, viaggiando per il mondo e assistendo i piloti Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne nei loro preparativi per i fine settimana di gara.
Tutto il settore degli sport automobilistici sta cambiando e necessita di investimenti per raggiungere un nuovo pubblico. Chi prima, chi dopo, tutti dovranno cogliere le opportunità offerte dagli sport elettronici, a causa della sua trasformazione e ramificazione in numerose forme e modi senza precedenti finora. Ogni gara eRacing non solo tiene incollate migliaia di persone davanti al proprio Pc di casa, ma consente ad ogni team di organizzare sfide, tornei, indipendenti ed autonomi. Così i grandi piloti di fama attirano fan che potrebbero essere nuovi al mondo delle corse simulate. Le personalità di YouTube e gli streamer di Twitch portano i propri fan in tempo reale, realizzando persino video sugli eventi prima e dopo.
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